Rilettura moderna di una commedia dalla trama vivacemente sessuale, quest’opera coinvolge sin dalla prima battuta. Tra scambi d’identità e intrecci d’amore, i lineamenti di ciò che è reale si perdono nei confini evanescenti del sogno, mentre Shakespeare pare chiedere cosa possa essere chiamato “vero” e cosa, invece, sia frutto di un’ora di follia…..
La sceneggiatura possiede forza comunicativa ed una presa immediata pur senza imitare una slang moderno, ma il vero punto di forza è la scenografia.
L’incanto fiabesco tradizionalmente associato al “Sogno” è spazzato via da un’audace ambientazione dark, il cui aspetto macabro paradossalmente dà spicco alle dinamiche della vicenda nella loro componente sessuale. Dunque il bosco diventa una fase di follia che precede l’ordine razionale della maturità e in esso le pulsioni sessuali dei personaggi si mostrano nella loro ingovernabile casualità.
Una ragnatela pertanto domina e avviluppa la scena e la vicenda, che si dipana sotto la guida di re Oberon, nonché sotto l’esperienza di Enrico Campanati.
Alunna della classe V B, Liceo D'Oria, Genova
Recensione relativa allo spettacolo:
SOGNO IN UNA NOTTE D’ESTATE
TEATRO DELLA TOSSE, GENOVA
di Emanuele Conte e Elisa D’Andrea da William Shakespeare regia Emanuele Conte
produzione Fondazione Luzzati-Teatro della Tosse
Teatro della Tosse, 14-16 novembre – sala trionfo, ore 20.30